- Il palazzo della Luogotenenza austriaca (1905 – architetto Emil Artmann), ora sede della Prefettura, con i caratteristici mosaici che ora raffigurano lo stemma della casa sabauda e i personaggi tipici. Tali mosaici vennero a sostituire (nei primi anni ’20) quelli originari che raffiguravano lo stemma imperiale austro-ungarico (aquila nera con due teste su sfondo oro) e i membri della casa imperiale, dopo l’annessione del territorio triestino all’Italia (i mosaici originali sono rimasti però sui due lati corti del palazzo).
- Il palazzo Stratti (1839 – architetto Antonio Buttazzoni), dove si trova anche il caffè degli Specchi, un storico caffè triestino. Sulla sommità del palazzo un gruppo scultoreo raffigura Trieste con allegorie di fortuna e progresso. Un breve passaggio tra la Prefettura ed il palazzo Stratti porta al teatro lirico “Giuseppe Verdi” ed alla galleria del Tergesteo
- Il palazzo Modello (1871 – architetto Giuseppe Bruni); il passaggio tra palazzo Modello ed il municipio porta alla piazza della Borsa
- Il municipio, dalla particolare architettura (1875 – architetto Giuseppe Bruni); sulla torre municipale due automi bronzei fanno udire i loro rintocchi allo scoccare delle ore. Proseguendo sul lato del municipio si giunge al sito archeologico del teatro romano
- Il palazzo Pitteri (1780 – architetto Ulderico Moro); è il più antico palazzo di piazza Unità
- Il Grand Hotel Duchi d’Aosta (1873 – ingegner Eugenio Geiringer e architetto Giovanni Righetti);
- Il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione, poi Lloyd Triestino, ed ora sede della Regione (1884 – architetto Ernesto Ferstel).
fonte: Wikipedia
foto di: Marino Sterle