foto di Lucia Perrone
La battaglia delle arance
Ogni anno, gli ultimi tre giorni di Carnevale, ad Ivrea si svolge la battaglia delle arance, momento spettacolare che attira migliaia di turisti. Le origini della manifestazione risalgono al 1800, quando la lotta avveniva tra le carrozze che viaggiavano sulle vie principali e la gente che buttava fagioli dai balconi; più tardi si passò a ortaggi, lupini, coriandoli e fiori e alla fine cominciarono a buttare le arance. I veri e propri aranceri ed i relativi carri da getto , nacquero nel 2° dopoguerra assumendo un nuovo significato: i carri erano gli sgherri del tiranno e le squadre a piedi erano le bande popolane in rivolta. La battaglia , dunque, era il simbolo della lotta tra il popolo e la nobiltà . Ci sono delle vere e proprie squadre : Picche-Sacchi-Morte-Scorpioni d’Arduino-Tuchini-Pantere-Diavoli-Mercenari e Credendari. I turisti sono protetti da alte reti metalliche e i carri sono trainati da cavalli Vince chi si distingue per ardore, tecnica e lealtà. Ovviamente gli eporediesi sono molto orgogliosi di questa tradizione, ma c’è anche chi si oppone , chi si lamenta per i troppi feriti e chi , come gli animalisti chiedono di escludere l’uso dei cavalli per i carri . A chi considera tutto ciò uno spreco, gli abitanti di Ivrea rispondono che … le arance usate non sono commestibili, ma sono appositamente coltivate in Calabria ed in Sicilia.